Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno statuito che il coniuge divorziato più debole, in caso di stabile convivenza, non perde automaticamente il diritto all’assegno divorzile. L’assegno potrà infatti essere mantenuto nella sua componente compensativa in base a ponderata valutazione circa la durata del matrimonio, l’apporto alla crescita del patrimonio familiare o dell’altro coniuge, le rinunce lavorative o di crescita professionale concordate per il bene della famiglia.

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  • Data di creazione 17 Novembre 2021
  • Ultimo aggiornamento 17 Novembre 2021

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno statuito che il coniuge divorziato più debole, in caso di stabile convivenza, non perde automaticamente il diritto all'assegno divorzile. L'assegno potrà infatti essere mantenuto nella sua componente compensativa in base a ponderata valutazione circa la durata del matrimonio, l'apporto alla crescita del patrimonio familiare o dell'altro coniuge, le rinunce lavorative o di crescita professionale concordate per il bene della famiglia.